Depurazione: Sconfessato l’assessore Rizzo
Nel maggio scorso con il collega Paolo Parentela, deputato del MoVimento 5 Stelle, lanciai un allarme sulla depurazione in Calabria. Dopo aver incontrato il commissario unico per la depurazione, Enrico Rolle, anticipammo che «uscire dalle attuali 13 procedure di condanna per infrazioni richiederà ancora degli anni, con conseguente pagamento delle multe dell’Unione europea». Avvertimmo che «nel frattempo sopraggiungeranno ulteriori sentenze di condanna, da parte della Corte di Giustizia, per altri agglomerati non a norma».
L’assessore regionale Antonella Rizzo s’infuriò, negando d’ufficio e tirando in ballo il solito argomento fuori traccia: le bandiere blu del mare calabrese. Rizzo ci accusò e disse, come da copione, dell’impegno – a suo avviso – del governo regionale di centrosinistra, guidato da Gerardo Mario Oliverio, per invertire la tendenza.
Il collega Parentela e io avevamo denunciato che «in Calabria avremo un mare in largo ancora molto inquinato e non balneabile». Avevamo aggiunto a chiare lettere che «a causa dell’incapacità gestionale del governatore Oliverio, dell’immobilismo cronico del suo assessore Antonella Rizzo e del comportamento del già commissario regionale per la Depurazione, Domenico Pallaria, che peraltro mantiene poteri enormi, per la prossima estate e per quelle future il sistema depurativo e fognario non funzionerà».
Avevamo anche chiarito che «occorre con urgenza programmare un intervento complessivo con fondi adeguati, atteso che quelli del cosiddetto ‘Patto per la Calabria’ sono del tutto insufficienti, per arrivare a una gestione regionale ordinaria, rendere efficiente l’intero sistema della depurazione e intervenire sulle reti fognarie portandole a norma».
Il Quotidiano del Sud – Calabria di oggi, come potrete leggere, smentisce e sconfessa Rizzo, dati alla mano. Ora, o Parentela e io siamo indovini o, più probabilmente, siamo politici che amano la verità, come vuole il Movimento 5 stelle.
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