No all’accorpamento tra le Camere di commercio

Sul possibile accorpamento tra le Camere di commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, con una lettera a Daniele Rossi, presidente dell’ente camerale catanzarese, ho dichiarato il mio appoggio all’iniziativa di un consiglio congiunto delle stesse Camere, esprimendo ferma contrarietà al riordino per accorpamento, previsto nel decreto del 19 settembre 2017, numero 219, degli enti di specie, fondamentali per lo sviluppo economico e sociale dei rispettivi territori.

di Giuseppe d’Ippolito

Condivido appieno  le critiche rispetto all’improprio, inedito e inammissibile coinvolgimento della Camera di Commercio di Catanzaro, capoluogo della regione, nel suddetto processo di razionalizzazione, di cui oggi si torna a parlare e di cui la politica deve, con attenzione, valutare gli effetti e le conseguenze; in primo luogo in termini di rappresentanza e incisività delle Camere, di cui deve essere preservata l’articolazione originaria. La Calabria può svilupparsi se c’è senso di responsabilità e visione di prospettiva, cui di là dalle appartenenze invito tutti i colleghi parlamentari, i consiglieri regionali e comunali, nonché gli amministratori locali, affinché si costituisca uno specifico fronte comune in ambito politico. L’area centrale della nostra regione, della quale fanno parte Catanzaro, Lamezia Terme, Crotone e Vibo Valentia, ha bisogno di un rilancio effettivo, tangibile, che può avvenire se gli attori principali dello sviluppo economico, a partire dalle Camere di Commercio, sono messe nelle condizioni di esercitare il loro ruolo in autonomia, al di fuori di logiche di ridimensionamento e centralizzazione caratterizzanti il momento politico attuale. Da parte mia assicuro il massimo impegno per la difesa dell’assetto originario delle Camere di Commercio ed esprimo tutta la mia vicinanza e partecipazione alla battaglia in corso, che ritengo essenziale, necessaria e inevitabile.