Oggi è la Giornata della Terra

Oggi, 22 aprile, è la Giornata della Terra (Earth Day), che ricorre ogni anno. Si tratta della più grande manifestazione ambientale del pianeta, che richiama, riunisce i cittadini di ogni luogo sulla necessità di preservare il mondo da ogni forma di inquinamento, di proteggere la natura come “casa comune”, per usare le parole di Papa Francesco. Nel contempo, nella Giornata della Terra a ogni latitudine si riflette sulle priorità del nostro tempo circa la tutela dell’ambiente.

di Giuseppe d’Ippolito

Il pianeta è in sofferenza per l’inquinamento di aria, acqua e suolo. Il capitalismo contemporaneo, violento quanto onnivoro, sta determinando la distruzione degli ecosistemi. Moltissime piante e specie animali vanno a scomparire. Eppure sono preziose, essenziali. Ancora, tra non molto finiranno le risorse non rinnovabili. Perciò è quanto mai urgente: accelerare il passaggio dalle fonti energetiche fossili a quelle rinnovabili; levare i finanziamenti alle finte “alternative”, per esempio alle biomasse; fermare la diffusione della plastica e la deforestazione; ridurre con ogni sforzo il surriscaldamento del pianeta nonché l’emissione di polveri sottili, causa di tumori, malattie cardiache, infezioni respiratorie e forse un elevato incremento dei contagi da nuovo coronavirus.

Bisogna puntare sul riciclo e il riuso dei rifiuti, eliminando gli inceneritori e le discariche, che provocano danni incalcolabili all’ambiente e alla vita, che devastano la bellezza e la ricchezza dei nostri territori. È assieme indispensabile procedere alla bonifica dei siti riempiti di scorie industriali e di altro genere, che poi finiscono nel sottosuolo e nel ciclo delle acque, con tutte le conseguenze che conosciamo. Il movimento e la cultura ambientalista stanno conoscendo una fase di grande sviluppo. Oggi si sa che l’investimento migliore, sul piano politico, economico, educativo e sociale, è rappresentato dalla tutela dell’ambiente: con leggi, programmi, progetti a tutto tondo e campagne di sensibilizzazione e diffusione di specifici contenuti, anche artistici, sul tema del futuro “verde”.

In questa direzione sto facendo la mia parte, quale componente dell’apposita commissione della Camera; intanto con una mia proposta di legge, già presentata, in cui si riconoscono e definiscono i beni comuni, tra cui l’ambiente e l’acqua pubblica. Da ciò derivano tutele molto ampie e insuperabili dell’intero patrimonio ambientale, che dunque non potrebbe essere violentato dalla speculazione capitalistica né oggetto di sfruttamento a vantaggio delle lobbies industriali.