Abbiamo portato la proposta De Masi al ministro Patuanelli

Come promesso, riguardo alla ripartenza dell’economia in Calabria abbiamo portato la proposta di Antonino De Masi (Sosteniamo la proposta di De Masi) al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e ai Sottosegretari Riccardo Fraccaro (Presidenza del Consiglio), Laura Castelli e Alessio Villarosa (entrambi del Mef).

di Giuseppe d’Ippolito

Servono misure di compensazione per la Calabria, date le condizioni generali della regione – per esempio di strade, autostrade, sistema aeroportuale e portuale, sicurezza pubblica, costo del denaro, utilizzo della rete Internet et cetera –, che in questa fase di emergenza non consentono una ripresa apprezzabile delle attività produttive e dell’economia del territorio. Abbiamo chiesto espressamente l’interessamento e l’intervento diretto dei suddetti rappresentanti del governo, anche per l’attivazione di specifici Tavoli al fine di valutare le possibilità e modalità di concretizzazione della proposta di De Masi.

In particolare, agli stessi rappresentanti del governo abbiamo prospettato i seguenti punti, a integrazione di quelli esposti da De Masi:

1.  nell’ambito di un più vasto piano per il Sud, la possibilità di realizzare per l’intera Calabria un’area – che data la congiuntura vada oltre la Zes – con incisiva fiscalità di vantaggio, la quale potrebbe avere un impatto rapido nella crescita economica e occupazionale e dunque, peraltro, bloccare il reclutamento di “manovalanza” da parte delle organizzazioni criminali;
2. la possibilità di indurre le banche che beneficino di fiscalità di vantaggio a reinvestire parte dei relativi utili sul territorio calabrese;
3. la possibilità di portare le banche, con le relative garanzie di Stato, a erogare prestiti molto agevolati (a tasso zero e da restituire in 15 anni) per le piccole imprese operanti sul territorio calabrese e, già in tempi brevi, a concederli senza le consuete lungaggini istruttorie e burocratiche, proprio in considerazione degli effetti della pandemia sul tessuto economico regionale, già prima deficitario;
4. la possibilità di avviare un programma per il Mezzogiorno, quindi anche per la Calabria, finalizzato a migliorare la qualità della formazione professionale e a favorire la riconversione delle attività produttive, pure in rapporto alle potenzialità del territorio;
5. la possibilità di estendere il beneficio previsto dal Reddito di cittadinanza a particolari categorie di soggetti deboli – anche al di là delle previsioni del Reddito di emergenza – colpite dalla crisi economica generata dal coronavirus.