Lamezia, beni culturali, il nostro Tour
Ieri, 28 agosto 2018, nel pomeriggio è partito il Tour dei Beni Culturali Lametini organizzato dal (nostro) Meet Up Lamezia 5 Stelle. Con numerosi studenti e interessati al recupero di questo patrimonio pubblico, nel quartiere di Sant’Eufemia in appena più di tre ore abbiamo visitato dall’esterno l’ex Zuccherificio, il Bastione di Malta, l’Area Archeologica di Terina e l’Abbazia Benedettina.
Si tratta di luoghi chiusi e abbandonati per causa della scarsa attenzione che il Comune e la Regione riservano alla cultura e ai suoi risvolti turistici ed economici, all’indotto che deriverebbe dalla fruibilità di siti e monumenti di prestigio storico; in particolare nell’area lametina, che ne è ricca.
Ci ha guidato con la solita passione e professionalità la professoressa Stefania Mancuso, archeologa, docente universitario e consulente della Sovrintendenza. Insieme a me, deputato della commissione Ambiente, hanno partecipato i colleghi parlamentari del MoVimento 5 Stelle Margherita Corrado, apprezzata archeologa, Bianca Laura Granato, al Senato segretaria della commissione Istruzione pubblica e Beni culturali, e Alessandro Melicchio, alla Camera componente della commissione Cultura.
Condivido appieno l’idea espressa da Mancuso e Corrado, secondo cui il recupero di tali beni deve prevedere soprattutto una loro sapiente gestione. A riguardo ci sono fondi europei disponibili. Tuttavia il Comune e la Regione ci hanno dormito sopra, perché ancora prevale la vecchia mentalità, anche clientelare, di non investire in questo settore e di puntare invece sul cemento e su imprese inquinanti.
Finora in alcuni casi c’è stato il susseguirsi di interventi – come per il Bastione di Malta e per gli scavi nel sito dell’antica Terina – sulla scorta di risorse inadeguate, intercettate nel tempo ma senza un progetto complessivo e concreto. L’ex Zuccherificio, invece, ha un suo significato simbolico, essendo testimonianza di archeologia industriale, al momento lasciata al degrado benché sia peraltro necessario rimuovere l’amianto lì presente.
Con questa iniziativa, che avrà successive tappe nel territorio lametino e che potrà costituire un esempio pure per altri territori, abbiamo voluto sottolineare l’esigenza di cambiare radicalmente atteggiamento. Ringrazio il locale Meet Up per l’impegno e la lungimiranza. La politica non può più essere indifferente e ignorare l’esistenza, il valore e le potenzialità di sviluppo dei beni culturali, non soltanto a Lamezia Terme.
Ci faremo carico, allora, di proporre progetti specifici, sapendo che la coscienza collettiva e il vento stanno cambiando velocmente anche alle nostre latitudini.
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