Le mie letture nella sala stampa della Camera
Le rassegne stampa digitali, i resoconti via mail, i quotidiani on line … ma io rimango ancora attratto dall’odore della stampa, dal rumore dello sfogliare le pagine, dalla ricerca del minuscolo trafiletto che nessuna rassegna riporterà mai. Leggendo, qualche volta mi innervosisco, qualche volta acconsento, altre volte imparo. Penso al lavoro, spesso ignoto e sottopagato, delle centinaia di persone che vi è dietro tutto questo. Penso che è urgente garantire loro la possibilità di esercitare queste bellissime professioni in libertà, indipendenza, prive di condizionamenti. Gli editori facciano gli editori, cessino di utilizzare il lavoro di tanta gente per i loro fini economici, politici e di potere e rendano solo un servizio al Paese.
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