Coronavirus, lo scandalo dell'”eterno” Pallaria
Ieri il capo della Protezione civile regionale ha fatto una figuraccia a Report. Intervistato, Domenico Pallaria ha detto di non sapere di edilizia sanitaria e di ventilatori polmonari. Poi ha affermato di essere stato catapultato nell’emergenza sanitaria. Sono dichiarazioni scioccanti, inammissibili, in tutta la loro assurdità e pesantezza rivelative di un costume, di un vizio della politica calabrese, immutabile quanto dannoso: lasciare le cose – e anzitutto i dirigenti di vertice dell’amministrazione regionale – al loro posto, a prescindere dai disastri spesso prodotti nei vari ambiti di intervento.
di Giuseppe d’Ippolito
Sulla scelta di Pallaria la presidentessa della Regione Calabria, Jole Santelli, si è giustificata con una risposta forse ancora più sconcertante delle parole dello stesso manager. «E chi dovevo nominare?», ha replicato all’intervistatore di Report. Pallaria è un dirigente tentacolare della Regione Calabria: è il responsabile generale del settore Lavori Pubblici – lo era anche prima, sotto la presidenza regionale di Giuseppe Scopelliti (centrodestra) e di Mario Oliverio (centrosinistra) – ed è presidente della Commissione per la metro leggera di Cosenza.
Transitato senza concorso pubblico nei ruoli regionali (dal Consorzio per lo sviluppo industriale lametino), come MoVimento 5 Stelle avevamo obiettato formalmente questo passaggio del Pallaria, accompagnato da una rapida scalata ai vertici dell’amministrazione regionale. Niente da fare, nulla si è mosso a riguardo.Inoltre Pallaria, che dal 2013 ha gestito la “pratica” dei nuovi ospedali calabresi, irrealizzati dal 2007 ad oggi, ha avuto – e/o continua ad avere – una sfilza di incarichi, molti dei quali ad interim e in conflitto di interessi. Peraltro è stato al vertice dell’Aterp, è stato custode giudiziario dell’invaso dell’Alaco e ad oggi dirige l’Autorità idrica calabrese. Per inciso, se ha detto di non sapere che cosa sono i ventilatori polmonari, ci viene il dubbio, legittimo, che non sappia che cosa sia un acquedotto.
Questa è la Calabria che affonda nella crisi, perpetua. I responsabili della burocrazia regionale sono sempre gli stessi e piacciono alla politica di ogni colore. Ma non a noi, che molto prima di Report avevamo denunciato la strana posizione di Pallaria all’opinione pubblica, alle istituzioni di competenza.
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