Pollino, Pappaterrà è incompatibile e va sostituito anche per malagestione
Ho presentato una nuova interrogazione sulla gestione del Parco nazionale del Pollino, chiedendo l’immediato intervento del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, a proposito del finanziamento che l’ente ha concesso di recente a un festival tenutosi a Castrovillari, malgrado ciò fosse chiaramente vietato da una delibera del consiglio direttivo del Parco e da una determina del suo direttore.
Il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, è incompatibile perché nel contempo ricopre l’incarico di direttore generale dell’Arpacal.
Ciò dovrebbe indurre il ministro Costa a promuovere la rapida sostituzione di Pappaterra, perché il suo doppio ruolo è in aperto contrasto con alcune norme del decreto legislativo Anticorruzione e con l’art. 11 della legge regionale della Calabria istitutiva dell’Arpacal, secondo cui il rapporto di lavoro del direttore generale dell’agenzia in questione è regolato dal contratto di diritto privato di durata triennale ed è incompatibile con le altre attività professionali.
Non c’è più ragione di lasciare Pappaterra alla presidenza del Parco nazionale del Pollino, visto che egli ha proposto quel finanziamento non consentito, a lungo non ha garantito la pubblicità delle sedute del Consiglio direttivo dell’ente e per diverso tempo ha presieduto l’Osservatorio, già finanziato dall’Enel, per il monitoraggio dell’inquinamento della centrale a biomasse del Mercure, posta scandalosamente all’interno del Parco.
Arrivati a questo punto è indispensabile che il ministro dell’Ambiente, che è del Movimento 5 Stelle, dia un segnale netto di discontinuità e avvii un rinnovamento tangibile affinché l’ente persegua al meglio le proprie finalità di tutela e valorizzazione ambientale, anche nel rispetto delle regole.
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