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COVID, LA TRANSIZIONE ENERGETICA RESTA LA NOSTRA SFIDA PER IL FUTURO

Siamo in una fase complessa, difficile, critica. Coniugare la tutela della salute pubblica e la salvaguardia del tessuto produttivo ed economico è compito gravoso per qualunque governo; al netto della dialettica politica, delle polemiche tra maggioranza e opposizioni e degli sfoghi, legittimi, che si leggono sui social.

 Il lockdown aveva mostrato le debolezze e i ritardi del sistema Italia: nella semplificazione amministrativa, nell’ammodernamento tecnologico, nella disponibilità della banda larga, nel lavoro a distanza, nella transizione energetica, nello sviluppo dell’assistenza territoriale e nella didattica scolastica.

Quella fase di chiusura e sacrifici, di limitazione delle libertà e degli affetti, nonché di ritrovato interesse per la vita quotidiana, ci aveva peraltro portato indietro nel tempo, dunque a riflettere sull’importanza dei rapporti umani e della salubrità delle nostre risorse primarie: l’acqua, l’aria e la terra.

Allora presentai un’interrogazione sul nesso potenziale tra particolato e diffusione del Covid, ipotizzato in studi molto recenti. Nel contempo rimarcai che il futuro si costruisce intanto con politiche di difesa e valorizzazione dell’ambiente, che va preservato da ogni forma di inquinamento al fine di migliorare la qualità della vita sul piano della salute, del progresso e del benessere collettivi. Si tratta di aspetti strettamente intrecciati, ci tengo a ribadirlo.

Al tema della transizione energetica il Movimento 5 Stelle ha dedicato moltissima attenzione e a livello parlamentare è intervenuto in lungo e in largo, con impegno e convinzione costanti. Per esempio, abbiamo proposto l’abbandono degli inceneritori e l’utilizzo massiccio delle risorse del Recovery Fund ai fini della riconversione industriale e del passaggio all’energia e all’economia verde per la sostenibilità delle produzioni.

Si tratta di obiettivi non immediati, ma giusti e possibili. Noi parlamentari M5S crediamo che la transizione energetica sia la direzione del futuro. Pensiamo di non dover perdere di vista i nostri sforzi a riguardo, nemmeno in queste settimane di ansia e incertezza determinate dall’impennata della curva epidemiologica e dalle decisioni che di conseguenza scaturiranno.

Intanto ricordo che esiste il «Superbonus», cioè uno strumento per accelerare la transizione energetica. Così l’ha definito anche Angelica Aosta, amministratore e socio unico di Espcom, in occasione del panel “Ripensare il mercato energetico: tra sostenibilità e aiuti alle famiglie”, organizzato all’interno della cornice del FestivalFuturo 2020 di Altroconsumo.  «Stimolare le persone ad investire per ridurre i propri consumi – ha avvertito la manager – non è semplice, soprattutto in un momento come quello che stiamo attraversando, di crisi e anche di sfiducia rispetto alla propria condizione economica». Per questa via, però, come ha sottolineato la stessa Agosta, «si può mettere in moto la macchina dell’efficienza a 360 gradi e rilanciare l’economia». Si tratta, ha aggiunto l’imprenditrice, di «una misura utile per tutti, la quale dal punto di vista dell’efficienza interviene sul segmento di mercato che consuma di più: l’85% degli edifici italiani è più vecchio di 35 anni e, di questi, il 60-70% è in classe G».

Continuiamo a lavorare per l’ambiente, anche promovendo (via social) tutte le opportunità di occupazione e sviluppo che derivano dagli investimenti del governo nei settori dell’efficienza e della transizione energetiche.

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