La Calabria è ancora senza Sistema Idrico Integrato, ultimi in tutto

La Regione Calabria registra un fortissimo ritardo nell’attuazione del Servizio idrico integrato.
L’ha ribadito il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, nella risposta a un’interrogazione che ho presentato con alcuni colleghi deputati del Movimento 5 Stelle.
Nello specifico, l’atto parlamentare riguardava lo stato di salubrità delle acque destinate al consumo umano nel territorio vibonese, in cui si registrano grossi problemi di inquinamento.
Alludo, per esempio, a una serie di casi di cui mi sono occupato a tutto tondo: a discariche abusive, alla presenza di rifiuti tossici a cielo aperto, a vicende di disastro ambientale e al grande irrisolto dell’invaso artificiale dell’Alaco, che ha sempre destato preoccupazioni e rifornisce d’acqua 600mila calabresi residenti nelle province di Vibo, Catanzaro e Reggio.
Riguardo alla questione posta nell’interrogazione, il ministro ha informato che nei campioni esaminati l’Arpacal ha riscontrato la presenza di nitriti in quantità superiore al limite di legge, poi trasmettendo i risultati delle analisi all’Asp di Vibo Valentia.
I successivi controlli microbiologici sui serbatoi idrici interessati non hanno, fortunatamente, rilevato anomalie.
Il ministro Costa ha dunque rassicurato che, per quanto di sua competenza, continuerà a mantenere un elevato livello di attenzione sulla qualità delle acque potabili, chiedendo puntualmente conto alle competenti amministrazioni locali.
Il punto, però tocca la responsabilità politica e amministrativa regionale: occorre ripensare il Sistema idrico integrato, che ad oggi non c’è, malgrado tutti i costi che i cittadini hanno dovuto sopportare, anche per la lunga applicazione di tariffe illegittime – per oltre 150milioni di euro – da parte di Sorical, il fornitore d’acqua all’ingrosso, e della Regione Calabria.
Sul tema e sul futuro dell’acqua, lo ripeto, si giocherà la nostra campagna elettorale per le prossime Regionali.
L’acqua è diritto fondamentale di tutti i cittadini.
Ed è bene comune per eccellenza, come ho scritto nella mia proposta di legge, presentata da un pezzo, che se approvata potrà rafforzare la tutela dell’ambiente e migliorarne la fruizione.