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Commissariamento Fondazione Terina, mia dura replica a Spirlì

Forse Nino Spirlì non ha capito, allora ripeto e semplifico. A ridosso delle elezioni regionali non si avviano approfondimenti pretestuosi, probabilmente per avere pezze d’appoggio al fine di commissariare enti della Regione, come la Terina, resistenti allo spoils system. Se Spirlì ha sentito il bisogno di rispondermi con una delle sue lenzuolate fuori traccia, significa che ha la coda di paglia.

di Giuseppe d’Ippolito

Così ho replicato a Spirlì, a proposito della scelta della Regione di effettuare, a pochi mesi dalle elezioni regionali, dei controlli sulla Fondazione Terina.

Spirlì non è un eletto. Gli rammento, poi, che  ha poteri limitati alla sola gestione ordinaria, aspetto che tende a dimenticare con troppa facilità. Il caso ha tenuto per un anno Spirlì alla guida della Regione, ma questo non gli consente di calpestare la democrazia, di “giocare a poker” e di utilizzare il proprio ufficio pubblico per rafforzare la Lega in Calabria, magari senza poi candidarsi.

Comunque, proceda pure come vuole. Verificheremo, carte alla mano e basandoci sui fatti, sempre ostinati, quali siano le intenzioni della sua amministrazione sulla Fondazione Terina, di cui, ribadisco, la Regione si preoccupa giusto a campagna elettorale avviata. Non credo che Roberto Occhiuto gli lasci campo su questa vicenda. Anzi, sono certo che saprà richiamarlo alla responsabilità e al dovuto rispetto delle istituzioni.