Sorical: le quote di Veolia “volate” in Irlanda, contratto top secret

Ritorno su Sorical, la società mista che gestisce il servizio idrico in 385 Comuni della Calabria.

di Giuseppe d’Ippolito

Oggi non vi parlo dell’applicazione, da parte di Sorical e della Regione Calabria, di tariffe illegittime nei confronti dei Comuni serviti, con fatturazioni nel complesso maggiorate di circa 150milioni, secondo le stime di esperti. Con il Movimento 5stelle abbiamo denunciato a più riprese il caso, anche nelle sedi parlamentari. Stavolta il problema riguarda le quote, nello specifico pari al 46,5%, del socio privato di Sorical: Acque di Calabria, controllata per intero dalla multinazionale francese Veolia. La Regione Calabria ha, invece, il 53,5% del totale e, come noto agli addetti ai lavori, ha costituito un’autorità di 40 Comuni che dovrà decidere a chi affidare il servizio in questione.

Entro nel merito delle quote di Sorical. A marzo 2015, Veolia manifestò la volontà di cedere le proprie al prezzo simbolico di un euro. Ciò non è mai più avvenuto. Poi, in occasione del piano di ristrutturazione del debito, Veolia ha ceduto le proprie quote a un istituto bancario irlandese: la Dpefa, salvata nel 2014 dopo essere finita nella bufera dei «mutui subprime». Quali gli accordi tra Veolia e la banca? Il relativo contratto non è consultabile. Ecco la tortuosa strada che si trova ad affrontare una società che vorrebbe cedere le quote di Veolia ai Comuni: si ritrova a trattare con una banca irlandese, sulla base di un accordo pregresso che neanche conosce.

Ecco che cosa significa far gestire l’acqua alle multinazionali. Ecco un esempio da ricordare, che dimostra come il maggior peso del pubblico in una società non significa che l’acqua è pubblica e che il privato non abbia controllo. Con la nostra proposta di legge sull’acqua pubblica, spariranno questi trucchi!